07 gennaio 2018

Radicchio dell'orso: il radicchio selvatico sott'olio di Trento

Radicchio dell'orso: cos'è, dove si trova, come gustarlo. E la salute del fegato come ci entra?


Buongiorno Buongiorno!

Buon primo post del 2018 a tutti :)

E’ da un paio di anni ormai, che quando è Natale, ci concediamo una giornata per visitare i mercatini di Trento.

Mica per comprare chincaglierie natalizie, nemmeno per far girare l’economia … nooo … noi andiamo solo ed esclusivamente per mangiare il tortel di patate!

L’anno scorso, prima di andare a Trento, siamo passati per i mercatini di Natale di Levico Terme. Quelli si tengono nel Parco Asburgico, dove degli alberi spettacolari e secolari fanno da cornice alle casette di legno.

Talk about them trees



In quell’occasione ci siamo imbattuti in una casetta che vendeva prodotti gastronomici locali.

Avete già capito che da li, non potevo uscirne viva. Aggiungeteci un simpatico vecchietto venditore. Fate voi la matematica con il mio portafoglio.


Ecco che li abbiamo scoperto una salsa a base di radicchio dell’orso.

Salsa dell'orso - Lunelli, gastronomia tradizionale del trentino
E' proprio la pianta che si chiama radicchio dell’orso
Non è il mio solito modo di dire “dell’orso” quando non mi ricordo bene il nome o lo ritengo una stupidata.

Va da se che, anche quest’anno, un po’ di radicchio dell’orso ha fatto ritorno con noi in quel di Venezia.

Dicesi radicchio dell’orso la Cicerbita alpina.


Ora si che ci intendiamo, vero?! Ma sì, proprio quella pianta li, hai capito bene!
 
Radicchio dell'orso - Cicerbita alpina 

A meno che tu non viva sulle Alpi, tra i 1000 e i 2200 metri e al momento del disgelo, non credo che l’abbia mai trovata al mercato rionale.

Quanto mi piacerebbe, però, poter fare un giro in montagna ed essere in grado di riconoscere e raccogliere tutte quelle erbette selvatiche che una volta i nonni conoscevano bene e vivevano anche con quelle!

Torniamo a noi e all’orso.

L’appellativo “dell’orso” aggiunto al radicchio è stato introdotto perché si pensava che quella pianta fosse la prima ad essere mangiata dall’orso quando usciva dal letargo. Letargo che finiva con lo scioglimento delle nevi, proprio quando germoglia il radicchio.

Chiamandosi radicchio, è d’obbligo una nota amara. Se in più è selvatico….

Questa nota amara, come dice mi mamma, è tutta salute!

 Le note amare contenute nel radicchio e nelle altre piante amare aiutano a depurare l’organismo.

 
Come?

Essendo sostanze quasi nocive per l’organismo, devono passare per il fegato per essere rese innocue
In questo modo andiamo a stimolare il lavoro del fegato.  

Fegato che produrrà più bile stimolando la digestione, regolando le funzioni intestinali deputate all’eliminazione di scorie metaboliche.

Depurando il fegato ci si assicura un forte sistema immunitario per cui ci si ammala di meno; si favorisce l’assimilazione dei farmaci e il loro smaltimento.

Eliminando le tossine nel nostro organismo si favorirà una corretta digestione, una migliore salute di pelle, unghie e capelli, una minore ritenzione di liquidi … e chi non vuole avere tutto ciò?

Eravamo mica partiti dal radicchio dell’orso?? 

Manco fosse chissà che amaro, voglio dire!
Non siamo di certo al livello di alcuni cardi, cicoria o radicchi che non hanno preso la “brosa” o il ghiaccio che dir si voglia!

Quando però scopro come quello che mangiamo ci assiste nella salute del nostro organismo, parto per la tangente e chi mi ferma più!

Radicchio dell’orso, stavamo dicendo.


Come tutte le piante selvatiche, la raccolta è regolamentata, per evitare l’estinzione e per assicurare il mantenimento di un certo equilibrio ambientale.

Raccolto e lavato, viene consumato fresco in insalata oppure sbollentato e messo sott’olio in modo da poterlo gustare per tutto l’anno.

Anche la versione sott’olio si può aggiungere all’insalata, ai crostini come invitante aperitivo, oppure per condire la pasta.

Al giorno d’oggi, grazie alla magie di internet, si possono acquistare on-line i barattoli di radicchio dell’orso sott’olio. 
Questo è quello che abbiamo preso noi.


Spero di avervi incuriosito con qualcosa di nuovo e abbastanza di nicchia, tanto da volerlo provare a vostra volta!


Come sempre io vi auguro una buona vita e anche un buon anno!